Domani, 27 gennaio, ricorre l’anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche, avvenuto nel 1945.
In tutto si commemora oggi il mondo il Giorno della Memoria, per "ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati" (Art. 1 della Legge 111/2000).
Nel 1960, quindici anni dopo la liberazione, Albe Steiner (grafico, designer e partigiano italiano) e Piero Caleffi (politico, partigiano e antifascista italiano) pubblicarono per i tipi della casa editrice Feltrinelli la raccolta di immagino Pensaci uomo, il primo libro di documentazione fotografica sui campi di sterminio in Europa; era una ricostruzione della verità destinata agli indifferenti, agli increduli, agli «apolitici».
L’immagine di copertina è famosa nel mondo:
Oltre cinquant’anni dopo, il capitolo “Ecco perché ricordiamo” suona ancora attuale:
Il fenomeno [della deportazione e dello sterminio] denunciato, mai verificatosi nella storia, non soltanto non può, ma non deve essere dimenticato né sminuito nelle sue immani proporzioni. Altre vicende potrebbero rendere possibile il suo ripetersi, se esso non restasse nella memoria degli uomini ad ammonire, a indicare quali sono i piani inclinati che hanno già condotto alla sua spaventevole organizzazione.
E del resto, sulla scia non cancellata delle stragi di Auschwitz, di Majdanek, di Buchenwald, di Belsen, di Ravensbrück, nella atmosfera di questo dopoguerra ancora ammorbata dei miasmi dell’odio sparso per il mondo dal nazifascismo, non avvengono forse le torture d’Algeria e le stragi del Sud Africa, alla insegna della superiorità razziale? Oh, certo, esse hanno movente o pretesto diverso […]. Ma la carica di odio che sospinge all’azione i persecutori è già sul piano inclinato che ha condotto alle camere a gas.
Una riflessione: quanto è inclinato oggi, nel 2022, in varie parti del mondo, il piano sul quale cammina ciascuno di noi? Cosa si può fare contro la carica di odio della quale parlano Steiner e Caleffi, contro l’abisso della guerra e della disumanità?